Flessibilità: anche uno spazio condiviso può garantire la privacy
La parola flessibilità accompagna l’ufficio ormai da anni.
Se prima del lockdown indicava solamente la componente spaziale, classificando i luoghi di lavoro facilmente riconfigurabili in base alle esigenze del personale, oggi abbraccia anche altri significati. Quello della possibilità, almeno per qualche giorno a settimana, di scegliere come e da dove lavorare, oppure di dilatare l’orario d’ufficio in relazione alle proprie esigenze personali.
Le aziende rispondono a questi bisogni offrendo spazi di coworking con membership fee, che danno accesso anche a innumerevoli servizi, così come luoghi di lavoro condivisi per gli impiegati che non si recano quotidianamente in ufficio. Dal punto di vista progettuale tutto questo si traduce in ampi open space con bench condivisi (ma separati con screen acustici per mantenere un alto livello di privacy) e meeting room dotate di schermi per video conferenze, lontane dal resto degli ambienti con pareti divisorie vetrate.